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Autoeducazione alla natura

È nota l’importanza che riveste l’attività ludica che i bambini svolgono all’aperto: il contatto diretto con l’ambiente esterno offre loro la possibilità di sperimentare la propria autonomia, mettendoli alla prova di fronte all’esperienza ricca di stimoli che la natura offre loro.

Il bambino ama infatti interrogarsi ed osservare ciò che lo circonda: in un giardino, se ne ha la possibilità, passerà infatti lungo tempo a guardare attentamente le minime presenze che lo circondano, esaminando gli elementi naturali e i piccoli animali ponendosi delle domande su ciò che vede.

Nonostante sia di grande arricchimento e stimolo per i bambini, l’esperienza con la natura e l’approccio di osservazione scientifica stentano ad entrare nelle scuole, spesso a causa di un’organizzazione troppo rigida delle stesse o a un problema di gestione delle tempistiche.

L’impatto con la natura offre al bambino la capacità di misurarsi e allo stesso tempo di misurare le proprie capacità e siamo spesso noi adulti, insegnanti e genitori, a porre dei limiti a questa sperimentazione, bloccando un’esperienza altamente formativa per le nostre paure o perchè avviene in un ambiente aperto, non circoscritto e quindi potenzialmente poco gestibile e ricco di imprevisti.

Rispetto ai loro coetanei del passato infatti i bambini di oggi non hanno possibilità di stare per lunghi periodi all’aria aperta e sono spesso costretti a vivere in ambienti molto piccoli, talvolta rumorosi e poco stimolanti per sviluppare le loro esperienze ed interessi, circondati dal caos astratto degli stimoli digitali, ma completamente privati dell’esperienza diretta con la materia concreta.

A causa della dipendenza dal digitale vivono in misura ridotta il contatto con l’esterno, perdendo il senso delle stagioni e dello scorrere del tempo, bloccati in un eterno presente, quello delle app e degli schermi.

La scuola stessa, come organo di insegnamento, dovrebbe concorrere al cambiamento e proporsi come luogo privilegiato in cui il bambino possa sperimentare attivamente il contatto con l’esterno, recuperando il suo antico ruolo di “giardino d’infanzia”.