La filatura col fuso rimanda alle nostre origini, sono gesti ripetitivi e ancestrali; sia gli adulti che i bambini sono impegnati ad attorcigliare le fibre che man mano, lentamente, formano il gomitolo; oggi alcuni “creativi” rispettosi dell’ambiente, hanno sostituito le fibre di lana con quelle della carta, riciclando pagine di riviste, libri, sacchetti di carta etc…compiendo la stessa magia delle nostre nonne.
Durante la filatura con il fuso, le dita, ogni tanto, vengono inumidite per facilitare lo scorrimento della carta; nel silenzio si sperimentano gesti sempre uguali, ripetitivi, sempre più sicuri, gesti che appartengono al nostro passato…
Il ritmo sempre uguale ci riporta a quando eravamo bambini ed eravamo concentrati sull’azione.
Nella filatura della carta con il fuso abbiamo modo di sperimentare “lo stare con noi stessi”, mettendo a tacere i rumori esterni e se vogliamo, possiamo lasciare andare i nostri pensieri, oppure lasciarsi dietro di noi i problemi. Ci concentriamo soltanto sui nostri gesti, cercando il silenzio, come in una meditazione. Ci potremo così accorgere, di quanto il tempo che trascorre, ci porti in un’altra dimensione, quella di serenità e pace interiore.
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― In questo articolo vi spiego passo passo come si può costruire un fuso molto semplicemente.